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Jasmine Paolini e Jannik Sinner, il marchio J. & J. sul tennis italiano

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Domanda di un giornalista straniero: “Jasmine, sei la prima italiana ad aver raggiunto il quarto turno in ciascuno dei primi tre slam nella stessa stagione. Quanto ti rende fiera questo risultato?”. Risposta: “Vuoi saperlo? È una sensazione strana. Quando in passato guardavo le altre ragazze che arrivavano alle finali e vincevano gli slam, mi sentivo come se fossero lontane, irraggiungibili. Adesso che sono io a fare tanta strada nei major, sì, ne sono orgogliosa, ma mi sembra tuttora un po’ strano”.

Se la numero 1 d’Italia e virtuale numero 6 del mondo continua a stupirsi delle proprie performance, dobbiamo sperare che il suo stupore non solo non finisca mai, ma che continui a spartirlo con noi spettatori, a nostra volta stupiti – appunto – dal suo percorso vincente. Oggi sul campo 1 la lucchese dispone a proprio piacimento della canadese Bianca Andreescu, classe 2000, vincitrice degli Us Open 2019, apparendo tanto autorevole quanto aggressiva (lei si definisce con altri aggettivi: “Sono solo più tranquilla, più consapevole”): recupera immediatamente il break accusato in apertura, sostiene scambi a una velocità e una potenza che l’avrebbero tramortita un paio d’anni fa, gioca un intelligente tie break e poi, nel secondo set, quasi infierisce sull’avversaria, incapace di tenere il suo ritmo.

Jasmine Paolini (afp)

Bianca, nata a Missisagua in Ontario, cresciuta nella Romania dei genitori, tornata definitivamente dall’altra parte dell’Atlantico quando aveva 11 anni, incassa a Wimbledon 2024 una sconfitta più severa (7-6 6-1) di quella patita per mano di Jasmine sul campo 3 del Roland Garros un mese fa (6-1 3-6 6-0), anche in quell’occasione al terzo turno. Non resta allora che registrare quanto il “nuovo” tennis dell’allieva di Renzo Furlan funzioni su ogni superficie: sul sintetico di Dubai, dove Jasmine Paolini ha vinto in febbraio il suo primo WTA 1000, sulla terra rossa parigina (finalista sconfitta da Iga Swiatek) e adesso sull’erba londinese. Domenica affronterà una di quelle ragazze “che arrivavano alle finali” e tanto la intimorivano: Madison Keys, classe 1995, che nell’unico precedente, a Dubai nel 2023, l’aveva quasi umiliata con un doppio 6-1. Oggi l’americana ha battuto in due set, 6-4 6-3, la croata Marta Kostiuk sul campo 17, accanto a quello dove Fabio Fognini stava affrontando Roberto Bautista Agut. Nella mezz’ora di fila per trovare un posto sul campo 16, ho potuto sbirciare quattro o cinque game, e la sensazione è stata che la futura signora Fratangelo – il già numero 99 ATP Bjorn e la sua Madison dovrebbero sposarsi quest’anno – sia in ottime condizioni.

Ma stavolta Jasmine entrerà in campo senza alcun timore reverenziale. Chi soffre di qualche iniziale e finale complesso d’inferiorità sembra essere Miomir Kecmanovic, avversario di giornata di Jannik Sinner. Il serbo, 24 anni, ATP 48, si lascia travolgere in 21 minuti nel primo set (6-1) e fa assai meglio nel secondo (6-4 in 41 minuti). Il terzo parziale ricalca il primo: 6-2 in 33 minuti. Quattro su quattro: Jannik aveva sconfitto Miomir anche nei tre precedenti confronti. Tuttavia non era scontato che il match sarebbe stato poco più di un intenso allenamento per il sudtirolese, perché era la prima volta che i due si affrontavano sull’erba e in uno slam. Il divario tecnico e tattico è al momento assai evidente, nonostante il ragazzo di Belgrado di formazione americana stia tornando ai livelli di forma della sua stagione migliore, il 2022.

Fabio Fognini

Fabio Fognini (afp)

Come al solito, i database producono curiosi record che vanno ad abbellire il carro del vincitore: da oggi Sinner è il terzo italiano di sempre a raggiungere per tre volte gli ottavi di finale a Wimbledon, come già era riuscito a Matteo Berrettini e Nicola Pietrangeli. Non è noto se l’interessato ne sia informato, ma dubito che l’evento l’emozioni. Anche Fognini e Lorenzo Musetti possono contribuire a una prima assoluta, seppure da condividere con Jannik: se domani, nel prosieguo del match interrotto per pioggia, il ligure battesse Bautista Agut oppure se il carrarino eliminasse l’argentino Francisco Comesana, sarebbe la quarta volta nella storia che più italiani raggiungono gli ottavi dei Championships. Tranquilli, non ve ne vorrò se scorderete la circostanza in pochi minuti.

Fognini, classe 1987, numero 79 del ranking ATP in tempo reale, tornerà in campo con un vantaggio risicato ma importante. Lui e lo spagnolo classe 1988, ATP 94, hanno lasciato il fradicio campo 16 sul punteggio di 6-7 6-3 7-5 4-5, dunque con l’ex numero 1 d’Italia ancora in grado di chiudere in quattro set. Nonostante il ritmo non travolgente, i due anziani campioni hanno divertito il foltissimo pubblico, composto anche da tifosi di origini non mediterranea, generosissimi nel sostenere l’uno o l’altro. Vedremo come finirà.

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