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Ige 2024, la scienza al servizio del gioco

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Manca ormai pochissimo all’apertura della prima edizione di Ige – Italian gaming expo, in calendario il 18 e 19 aprile al Palazzo dei congressi di Roma.

Un evento teso a delineare e ad anticipare il futuro del gioco pubblico italiano, attraverso due giornate di approfondimento su tutti gli aspetti che interessano gli stakeholder di uno dei più importanti mercati di gaming in Europa e nel mondo.

Ige si avvale di un Comitato scientifico composto da membri illustri del mondo accademico e scientifico e da professionisti del settore. Scopriamoli insieme.

 

LUDOVICO CALVI: “RISPOSTE CONDIVISE AI TANTI QUESITI DEGLI STAKEHOLDER” – “Come tanti Paesi, anche il nostro sta affrontando sfide importanti per allineare le normative vigenti alle nuove condizioni di mercato che, specialmente con la crescita dell’e-commerce, ci hanno posto nuove sfide ma anche importanti opportunità. La sfida politica del decennio in piena rivoluzione digitale è come raggiungere un equilibrio ottimale tra sostenibilità del settore e responsabilità sociale al servizio dell’interesse pubblico.”

Lo sottolinea Ludovico Calvi, presidente onorario United lotteries for integrity in sports – Ulis, nell’evidenziare il contributo che può dare un evento come l’Ige alla duplice opera di riordino del gioco, online e fisico, in atto in Italia.

“Io ritengo che l’Italian gaming expo possa veramente rappresentare una fantastica opportunità per provare, in maniera efficace, a dare delle risposte condivise ai tanti quesiti che stakeholder pubblici e privati ricercano da tempo. La protezione dei consumatori, la gestione della reputazione del settore così come l’opinione pubblica sono questioni chiave che meritano l’attenzione di tutti con l’obiettivo di servire l’interesse pubblico e contribuire a comportamenti di gioco sani”, spiega ancora Calvi, che si sofferma, su questo ultimo aspetto, su quanto sia importante nel portare anche in Italia il tema dell’integrità dello sport.

L’Italia è sempre stata all’avanguardia nell’applicazione di misure adeguate al contrasto del fenomeno della manipolazione delle competizioni sportive. Già dal 2011, molto prima dell’introduzione della Convenzione del Consiglio d’Europa, il nostro paese si è dotato di un modello operativo molto efficace e composto da due unità dedite al contrasto del Match-Fixing: una di intelligence, l’Uiss (Unità informativa scommesse sportive) e l’altra di natura investigativa il Giss (Gruppo investigativo scommesse sportive).

A seguito dei successi del modello italiano, è stata introdotta all’interno della Convenzione del Consiglio d’Europa  sulla manipolazione dei risultati delle competizioni sportive, il concetto di piattaforma nazionale adottato da tantissimi Paesi che hanno ad oggi firmato la Convenzione.

Il livello di esperienza ormai ventennale del nostro Paese e del modello italiano nel suo complesso, non solo in materia di regolamentazione del settore dei giochi e delle scommesse sportive ma anche e soprattutto nella gestione tecnico-operativa dei processi, candida l’Italia sicuramente a una posizione di leadership.”

Tutto questo, evidenzia Calvi, “nonostante, le minacce e le sfide, che la comunità globale che si occupa di Integrità sportiva sta affrontando, sono enormi.

Purtroppo, il fenomeno di corruzione tra gli atleti di età relativamente giovane è ricorrente e nasce dalla mancanza di consapevolezza e dall’assenza di una cultura dell’integrità sportiva tra i giovani atleti. È nostro dovere quindi continuare a vigilare e proteggere tutti i presidi di legalità atti a garantire la legittimità degli avvenimenti sportivi, ma è altresì necessario investire in formazione ed informazione con l’obiettivo di proteggere gli atleti e gli interessi legittimi dei consumatori e di tutte le parti in causa”, conclude.

 

CARLO ALBERTO CARNEVALE MAFFÈ: “DIGITALIZZAZIONE E REVISIONE REGOLATORIA NEL FUTURO DELL’INDUSTRIA” – Ige arriva in un momento di svolta sia per il gioco fisico che per quello online italiano. Quale futuro attende l’industria? Prova a descriverlo Carlo Alberto Carnevale Maffè, associate professor of practice di Strategy and Entrepreneurship presso Sda Bocconi School of Management: “Sicuramente uno scenario tecnologico sui sistemi di pagamento che nei prossimi cinque anni richiederà un’importante evoluzione. Il digitale diventerà una forma di interazione in tutti i segmenti e sarà pervasivo, l’ibridazione è irreversibile. In un contesto dove stanno arrivando metaverso e intelligenza artificiale, gli operatori dovranno adottare nuovi linguaggi. Il gioco è antichissimo, è vero, ma è sempre in evoluzione e movimento. Un altro elemento forte è la revisione regolatoria con la rimessa in discussione degli assetti industriali delle concessioni e delle regole del gioco, così che esso sia sempre più responsabile e sostenibile”.

In questo panorama proteso verso il futuro, Carnevale Maffè sottolinea l’importanza che gli operatori facciano squadra così da essere “un interlocutore affidabile del regolatore così che le regole vengano scritte in maniera condivisa e con in mente l’obiettivo della trasparenza e della sostenibilità”. E un ruolo cruciale, a suo giudizio, può essere svolto dall’Italian gaming expo: “Esso è un’occasione per costituire un ecosistema di industria che sia interlocutrice dei regolatori italiani ed europei. L’Italia è stata e continua a essere un modello per la legislazione e la regolazione del gioco a livello europeo:è stato un paese guida nella digitalizzazione e regolamentazione dei controlli, è un laboratorio di sperimentazione di un nuovo dialogo con un obiettivo comune: il gioco non è un settore da penalizzare ma un’area di possibile vantaggio competitivo per gli operatori italiani”, conclude.

MATTEO CAROLI: “LA RESPONSABILITÀ SEMPRE PIÙ AL CENTRO DEL BUSINESS” – “Credo che nell’evento ci sia un’interessante e nuova attenzione al gioco responsabile. Il coinvolgimento della Fondazione Fair, la cui missione è proprio favorire la concreta affermazione del gioco responsabile, va proprio in questa direzione.” Lo evidenzia Matteo Caroli, professore di Gestione delle imprese internazionali all’Università Luiss Guido Carli di Roma e che punta l’attenzione sul tema della responsabilità, centrale anche nella programmazione dei contenuti di Ige: “Nel mondo, i grandi gruppi che si occupano di gioco sono da tempo impegnati nel gioco responsabile. Anche in Italia le principali aziende stanno mostrando un impegno consistente; alcune hanno posto il tema della sostenibilità al centro del loro modello di business. Il percorso verso la sostenibilità è dunque ben avviato, con molte tappe da raggiungere davanti, come del resto in molti altri settori”.

In questo percorso, si incontra anche l’attuazione della Delega fiscale: “L’azione di riordino del Governo è importante e positiva. sarà essenziale darne attuazione concreta anche attraverso la collaborazione fattiva tra tutti gli stakehodler”, è l’auspicio di Caroli.

 

GIANLUCA COMANDINI: “AIUTARE IL PAESE A DIRE LA SUA A LIVELLO INTERNAZIONALE” – Che lavoro è stato quello del Comitato scientifico e quanto è importante organizzare un evento sul gioco pubblico in Italia in questo particolare momento?

La parola a Gianluca Comandini, imprenditore italiano, professore universitario e divulgatore tecnologico esperto di fintech e new media: “Non è importante, è fondamentale. Ancora una volta il nostro Paese è fanalino di coda quando si parla di innovazione o trend di mercato. Sono almeno dici anni che vediamo il resto del mondo organizzare eventi da decine di migliaia di persone e/o tornei da milioni di dollari, solo noi etichettiamo ancora questo settore come un ‘gioco da ragazzi’. Sempre più aziende stanno investendo e sempre più professionisti del settore stanno nascendo anche qui in Italia, perciò è necessario un evento che possa matchare domanda e offerta del mercato e aiutare anche il nostro paese a dire la sua a livello internazionale. Come membro del comitato scientifico è veramente sfidante poter conoscere tanti altri esperti in materia e definire insieme le strategie migliori, speriamo sia solo un ottimo inizio di qualcosa ancora più grande”.

Comandini analizza anche il posizionamento di quella del gioco nel rapporto generale tra nuove tecnologie e industria: “Lo abbiamo visto già altrove in Europa e oltre: tecnologie emergenti come blockchain e intelligenza artificiale stanno cambiando radicalmente il gioco. Il web3 soprattutto porterà la dimensione del gaming a un livello successivo, l’unica regola sarà non perdersi. Chi non sale a bordo ora e non si adegua alle nuove regole del gioco, rimarrà drasticamente tagliato fuori da un mercato così dinamico e in crescita esponenziale”.

LUCIO LAMBERTI: “DISCONTINUITÀ CON IL PASSATO GRAZIE A INTELLIGENZA ARTIFICIALE E REALTÀ IMMERSIVE” – Professore di Marketing analytics e analytics for Business lab at Politecnico di Milano, coordinatore dell’Interdepartmental physiology, emotion and experience lab (Pheel) del Politecnico, nonché scientific director del Metaverse marketing lab and of the Automotive experience design lab, Lucio Lamberti inquadra l’evento Ige e la sua importanza nel momento di svolta epocale dal punto di vista normativo, ma anche tecnologico, che sta vivendo il mondo del gioco italiano.

“È importante discutere di gaming – sottolinea – perchè le discontinuità introdotte da intelligenza artificiale e realtà immersive propongono possibilità di creazione di un legame fortemente immersivo con l’utente. La gamification è un tema sulle agende dei manager in qualsiasi settore da oltre un decennio, e oggi le tecnologie danno possibilità dal punto di vista delle meccaniche di interazione, delle potenzialità narrative e delle dinamiche di personalizzazione e ingaggio degli utenti.”

Il professore illustra poi le frontiere tecnologiche che il gioco deve varcare e quali saranno i vantaggi per gli operatori e per i giocatori: “L’intelligenza artificiale può abilitare una personalizzazione spinta dell’esperienza di gioco, e questo può favorirne una maggiore fruibilità e piacevolezza”.

Un passaggio finale, dall’esperto di metaverso, anche sul suo legame con il gioco: “Il metaverso è una modalità immersiva e strutturalmente esperienziale di fruizione di contenuti digitali. In questo senso il legame è strutturale e non a caso le principali applicazioni come numero di utenti del metaverso è in piattaforme di gioco come Fortnite o Roblox”.

 

QUIRINO MANCINI: “UN RESPIRO INTERNAZIONALE PER UN EVENTO DI INTERESSE E RICHIAMO” – “Sono molto lieto di essere stato invitato a partecipare all’Italian gaming expo, contribuendo con il nostro tipico ‘Imgl Masterclass’ format a internazionalizzare un prestigioso evento che si preannuncia di estremo interesse e richiamo.”

Lo afferma Quirino Mancini, nella duplice veste di partner responsabile della gaming & gambling practice dello Studio Tonucci nonché di presidente in carica della International masters of gaming law (Imgl), un network globale di avvocati, regolatori, advisor e operatori dell’industria del gaming.

“Occupandomi da circa vent’anni di giochi e scommesse da un punto di vista normativo e regolamentare in uno dei mercati (quello italiano) più importanti, dinamici e competitivi in tutto il panorama europeo, ritengo che un evento come questo, che non a caso si svolgerà in un anno che vede Governo e Parlamento impegnati in una epocale riorganizzazione dell’intero comparto dei giochi con due separate procedure di gara tra il 2024 ed il 2025 per l’assegnazione delle nuove concessioni rispettivamente per l’online e il terrestre, sia quantomai opportuno per offrire all’industria locale ed internazionale i primi utili riferimenti e indicazioni”, continua Mancini, che evidenzia come in questo contesto “la mia associazione è costantemente protesa a proporsi, a seconda dei casi, come un autorevole e credibile referente, divulgatore, interlocutore e, ove necessario, anche contraddittore nei confronti della global gaming industry, mettendo a disposizione di quest’ultima i propri strumenti di comunicazione e soprattutto offrendo attraverso le proprie conferenze bi-annuali (una negli Usa e una in Europa) e i vari Masterclass panels che esporta nelle più importanti conferenze e rassegne fieristiche internazionali, altrettante occasioni di incontro e confronto tra i propri associati e gli stakeholders dell’industria mondiale del gioco”.

Questo ruolo “di faro, impegnativo e ambizioso, è notevolmente agevolato da un rapporto preferenziale che da qualche tempo lega la Imgl alla International association of gaming regulators (Iagr), il network internazionale di cui fanno parte, con poche eccezioni, gli enti regolatori del gioco di tutto il mondo. Invero, le due associazioni lavorano attivamente per offrire all’industria contenuti congiunti in termini di temi e speakers concordati assieme e quindi presentati “a quattro mani” in occasione di eventi fieristici di primario rilievo quali l’Ice di Londra di quest’anno e la stessa Ige di Roma, che infatti vedrà tra i propri relatori anche Ben Haden, presidente della Iagr nonché executive della Uk Gambling commission, l’ente regolatore britannico dei giochi, e Zachary Sciberras, alto funzionario della Malta gaming authority”, prosegue Mancini, secondo il quale “non è dunque a caso che il prossimo ottobre la Imgl e la Iagr abbiano deciso di incrociare nuovamente le loro strade proprio nella Città eterna, dove terranno le rispettive conferenze condividendo buona parte del programma e dei vari social networking events ivi previsti”.

Mancini auspica dunque, in chiusura, che “il notevolissimo e lodevolissimo sforzo organizzativo prodotto dagli organizzatori dell’Ige venga giustamente premiato in termini di partecipazione massiccia da parte dei delegati dell’industria locale ed europea” e che “la presenza e l’apporto della Imgl possa rappresentare anche una rara e preziosa opportunità di contatto, quantomai tempestiva atteso il momento di transizione, con gli autorevoli rappresentanti governativi, ministeriali e dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli che parteciperanno all’evento”.

 

FRANCESCO RODANO: “CONDIVISIONE DELLE INFORMAZIONI È FONDAMENTALE PER SOSTENIBILITÀ NEL LUNGO PERIODO” – “L’Italian gaming expo offre l’opportunità di un confronto costruttivo tra gli operatori del settore, in un momento cruciale per il suo riassetto normativo, utile a comprendere le sfide regolatorie che il comparto si trova ad affrontare e rappresenta anche un’occasione di scambio trasparente e aperto sulla gestione responsabile dell’offerta e la tutela dei giocatori, nonché di riflessione sul futuro sostenibile del settore in Italia, in un periodo di evoluzione tecnologica e rapida diffusione dell’intelligenza artificiale.”

Francesco Rodano, chief policy officer di Playtech e former online gaming regulator, si sofferma in particolare sull’intelligenza artificiale, che “sta rapidamente emergendo come uno strumento chiave per promuovere la sostenibilità dell’industria del gioco con vincita in denaro, soprattutto dal punto di vista della prevenzione del consumo compulsivo.

Ad esempio, già da qualche anno, l’Ai ci offre l’opportunità di analizzare continuamente il comportamento di ogni singolo consumatore online per individuare, con grande anticipo, quelli a rischio di sviluppare sintomi di gioco compulsivo in futuro”.

Playtech ha sviluppato una propria soluzione, chiamata BetBuddy, che “utilizza l’Ai per esaminare oltre 70 indicatori comportamentali. Oltre a segnalare i consumatori potenzialmente a rischio, l’Ai fornisce anche la motivazione per ciascuno di essi, che può variare da persona a persona, come ad esempio l’inseguimento delle perdite, l’aumento del tempo passato a giocare o del denaro speso, l’alto numero di sessioni notturne, e così via.

Il profilo di rischio individuale consente agli operatori di intervenire proattivamente e in modo personalizzato con i consumatori a rischio, ad esempio con messaggi automatici sullo schermo, chiamate del servizio clienti, o l’offerta di strumenti di autogestione. Grazie a queste interazioni è possibile indirizzare i consumatori verso abitudini di gioco più equilibrate, diminuendo la possibilità che perdano il controllo.”

Rodano sottolinea anche che l’uso dell’Ai “implica aspetti etici che richiedono una governance attenta. Occorre assicurarsi  che i modelli non siano affetti da pregiudizi discriminatori (‘bias’), rispettino la riservatezza dei dati personali e siano trasparenti nelle decisioni. La supervisione umana è indispensabile per garantire questi aspetti.

Guardando al futuro, “l’applicazione dell’Ai al gioco potrebbe avere un impatto ancora più positivo, ad esempio per rendere più efficaci le interazioni con i consumatori a rischio, per individuare elementi di rischio nelle conversazioni tra consumatori e servizio clienti, e per creare assistenti digitali che offrano un supporto personalizzato su larga scala”.

E conclude: “La discussione su questi temi a Ige rappresenta un ulteriore passo verso una collaborazione attiva e una condivisione delle conoscenze tra operatori, fornitori di tecnologia, ricercatori e autorità di regolamentazione, che sarà essenziale per assicurare la sostenibilità del settore nel lungo periodo”.





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